NON È SOLO QUESTIONE DI BICICLETTE

Il Coordinamento provinciale di Progetto Nazionale, a nome dei circoli territoriali veronesi, prende posizione sulla insulsa iniziativa degli assessori di Palazzo Barbieri, Anna Leso e Alberto Bozza, che hanno concesso in comodato d’uso ad associazioni che operano nell’ambito dell’accoglienza, biciclette abbandonate e mai reclamate entrate in disponibilità del Comune. Ovvio è che la nostra polemica si rivolge verso il valore simbolico dell’iniziativa, ritenuta inopportuna (in questo preciso momento storico), e anche un tantino sospetta di secondi fini: sarebbe cosa alquanto strana venire a conoscenza di simile operazione a scopo sociale posta in essere a favore di soggetti ugualmente svantaggiati (magari italiani), enti, istituzioni o associazioni di altro tipo rispetto a quelle beneficiarie menzionate dagli organi d’informazione, senza la “comparsata” mediatica messa in scena per la donazione in questione.

A tutto c’è un limite.

Luca Zampini

Comunicato stampa

Verona, 20 ottobre 2016

NON È SOLO QUESTIONE DI BICICLETTE

Dopo aver appreso dai locali organi d’informazione della recente decisione della Giunta di Palazzo Barbieri – nella figura dell’Assessore Anna Leso (Servizi sociali) e Alberto Bozza (Economato) – di prestare in comodato d’uso all’Associazione “Il Samaritano”, al “Centro Cooperazione Giovanile Internazionale” e alla “Cooperativa Sociale Spazio Aperto”, una decina delle biciclette in disponibilità del Comune (smarrite e mai reclamate) da utilizzare come mezzo di trasporto per i richiedenti asilo politico presenti nelle strutture, Progetto Nazionale Verona esprime il proprio profondo disappunto e totale dissenso verso l’iniziativa.

Detto che il sottobosco (anche veronese) dell’associazionismo degli “accoglitori professionali” ha munto già fin troppo, precisiamo che non ci interessa conoscere, a titolo giustificativo, lo stato di conservazione delle biciclette (va da sé che se fossero state rese disponibili ai presunti “profughi” perché in male arnese si paleserebbe oltretutto una forma di “razzismo” tra le più sordide: le diamo a loro perché sono scassate…).

Gli assessori sunnominati sembra abbiano scelto una forma di pubblicità in salsa caritatevole a buon mercato. Non capiamo perché, medesima iniziativa non sia stata posta in essere (anche) per nuclei famigliari o singoli cittadini italiani in forte disagio economico.

Stona, giorno dopo giorno, arrivo di stranieri dopo arrivo, tutta questa attenzione e disponibilità in surplus, quando tanti nostri conterranei stanno attraversando un periodo drammatico sotto il profilo sociale, lavorativo ed economico. Connazionali che percepiscono anche attraverso queste piccole scelte d’essere cittadini di terza classe. Per loro mancano certe “premurose attenzioni” che guarda caso vengono pensate solo in chiave esotica (fa tanto “sociale”), e procura rabbia maggiore quando di queste attenzioni “esterofile” si fa carico non lo Stato (ormai assente e lontano dai cittadini salvo quando si tratta di riscuotere danari), ma chi amministra il territorio.

Di questo passo, sul versante immigrazione/accoglienza la misura sarà presto colma.

Non è solo questione di biciclette.

Coordinamento provinciale – Progetto Nazionale

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