STOP BUSINESS ACCOGLIENZA: ORA LA PETIZIONE È ANCHE IN RETE

Da alcune settimane è partita dalla provincia di Verona una petizione di sensibilizzazione, che vogliamo estendere a tutti i nostri circoli territoriali e a chi volesse farsene interprete (è possibile richiedere il modulo scrivendo a [email protected]), sull’allarmante prassi governativa che impone l’accoglienza ai territori e alle comunità locali, scavalcando le amministrazioni locali attraverso trattative dirette tra Stato (Ministero degli Interni e Prefetture) e privati cittadini che, allettati dai ricavi economici, mettono a disposizione spazi in loro disponibilità per ospitare presunti “profughi” (presunti perché molti di loro, al termine dell’iter burocratico, non si vedranno riconosciuto lo status di rifugiato, come attestano le statistiche ufficiali).

La raccolta firme è indirizzata ai sindaci, soprattutto per il loro ruolo istituzionale (anche) di autorità sanitaria locale e di pubblica sicurezza, perché non disertino i loro compiti in ambiti che hanno incidenza (seppur limitata) nella gestione del fenomeno immigratorio.

Gli italiani si trovano già a fare i conti da anni, governo dopo governo, con l’inettitudine, il menefreghismo, l’inadeguatezza e l’arroganza dei politici nazionali. Non possiamo subire anche la letargia delle amministrazioni locali che sono quelle che più direttamente si interfacciano con i cittadini, e quelle che devono far sentire il proprio dissenso, il proprio disagio, la propria preoccupazione ad uno Stato in disfacimento, che umilia, vessa e ignora comunità locali e territorio (oltre alle amministrazioni stesse).

Accogliamo, accogliamo, accogliamo…torme di stranieri che non hanno titolo per essere riconosciuti profughi, senza per giunta riuscire ad incidere minimamente sulle cause (molteplici e interconnesse tra loro: dallo sfruttamento multinazionale di risorse e popoli alle iniquità del sistema economico liberal-capitalista, dalle esportazioni di “democrazia” – che coincidono non casualmente con esportazioni criminali e terroristiche – alle ingerenze planetarie dei principali attori geopolitici – Stati Uniti su tutti -, dalle speculazioni finanziarie alle destrutturazioni mirate di tutto ciò che è identità e differenza, etc.) che determinano questa invasione (diversamente non potrebbe definirsi questa marea montante di consistenti gruppi etnici, formata per la maggior parte da maschi in giovane età, concentrata in uno spazio temporale relativamente ridotto e su un territorio, quello italiano, già densamente popolato).

Da oggi, oltre che presso i gazebo dei nostri circoli che si faranno promotori dell’iniziativa, si potrà firmare anche on line.

Vi invitiamo quindi ad accedere alla petizione attraverso il link https://www.change.org/p/progetto-nazionale-stop-business-accoglienza e a compilare il format con i dati che vi vengono richiesti.

Firma e condividi!

Progetto Nazionale

Dal sito nazionale: http://www.progettonazionale.it/articoli/immigrazione/200-stop-business-accoglienza-ora-la-petizione-e-anche-in-rete

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