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NOI “I NUOVI PADRONI” NON LI VOGLIAMO

Un signore dalle spalle strette, dall’occhialino studiato, dalla capigliatura canuta, dall’atteggiamento sobrio (d’altronde lui è di cultura anglosassone) è stato chiamato “coram populo” a sistemare i conti italici. Peccato che non siamo più nell’antica Roma e che Monti non sia né un valoroso generale né un novello Cincinnato chiamato a gestire la “dittatura” per fronteggiare barbari invasori.

Qui da fronteggiare c’è la minaccia finanziaria e Monti, guarda caso, è diretta emanazione del mondo delle banche e dei poteri forti e reali!

Qualcuno che si era addormentato con le strofe della favoletta di un’Italia repubblica democratica fondata sul lavoro, s’è risvegliato nell’Italia repubblica presidenziale fondata sui Mercati e sullo spread

Ci sarebbe da sorridere dell’eterno italiano che insulta i perdenti e plaude ai nuovi padroni, se non ci stessimo già interrogando sul sibillino richiamo del Professore a “sobri sacrifici”…

Noi i nuovi padroni non li vogliamo, anzi, non vogliamo proprio padroni!

  

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