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MAZZOLA e GIRALUCCI

Il racconto del terrorismo rosso a cinquanta anni dalla tragedia di

MAZZOLA e GIRALUCCI

Sabato 18 maggio – Sala Barriera Saracinesca, Riviera Paleocapa

Sentire la storia di un periodo storico, tragico ed eroico, raccontato dai protagonisti, è impagabile. E così è stato nel tardo pomeriggio di sabato 18 maggio, presso la Sala Barriera Saracinesca in Riviera Paleocapa a Padova, dove a raccontarci la temperie da guerra civile (la terza, dopo quella del 1919-1922 e quella del 1943-1945), sono stati Mario Bortoluzzi e Fabio Ragno, di fronte a una folta e attenta platea in cui erano presenti più generazioni di militanti politici.

I due relatori(*), allora giovani ventenni, ci hanno riportato con le loro parole a quella stagione in cui l’imperativo per i missini, in una città difficile come Padova, era quello di resistere per esistere, a carissimo prezzo, come dimostrò l’assassinio di Giuseppe Mazzola e Graziano Giralucci per mano delle Brigate Rosse (prime vittime di una lunghissima scia di sangue firmata BR), di cui a breve ricorrerà il cinquantesimo anniversario; Mazzola e Giralucci giustiziati in nome di un insensato e cieco odio ideologico, quello che animava (e anima ancora, ma con diverse “sfumature” e intensità) una certa sinistra fallita e fallimentare, e per questo impazzita ed avvitata sulla propria utopia.

Un plauso ai relatori, entrambi protagonisti di quella seminale esperienza di musica alternativa che fu il Gruppo Padovano di Protesta Nazionale (dalle cui generi sorse la più nota Compagnia dell’Anello), che con parole chiare, nette, riferimenti documentali inconfutabili e testimonianze dirette (Ragno, tra l’altro, fu uno dei due giovani missini – insieme a Gigi Toso recentemente deceduto – che trovò per primo i cadaveri di Mazzola e Giralucci nella sede di Via Zabarella, ad omicidio appena consumato) ci hanno tratteggiato il paesaggio inquinato delle sottovalutazioni, delle minimizzazioni, della interessata indifferenza, delle vergognose illazioni (il “regolamento di conti” interno al MSI), delle distorsioni della realtà ad opera dei facitori di pubblica informazione; i legami tra Autonomia Operaia e Brigate Rosse; i pesi spropositati adottati all’epoca dalla mannaia della giustizia nei confronti dei camerati.

E un plauso anche alle realtà militanti patavine che hanno saputo offrire un momento così profondo, toccante, essenziale ed esemplare.

Domus Scaligera

(*) Bortoluzzi e Ragno sono anche coautori del fumetto BRIGATE ROSSO SANGUE. Mazzola e Giralucci il primo omicidio delle BR, uscito per i tipi di Ferrogallico nel 2020.

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