Comunicato
Verona, 26 giugno 2023
Muore giovane chi è caro agli Deì, così recita un frammento del greco Menandro, scritto pochi secoli prima di Cristo.
Presso gli antichi era diffuso il pensiero che morire quando si è nel pieno vigore delle forze fosse preferibile ad un invecchiamento all’insegna di acciacchi, di dolori e di un graduale indebolimento, magari fino all’annientamento di tutte le capacità fisiche.
La frase offre anche un significato, un senso, ad un dolore troppo grande perché la ragione possa comprenderlo ed accettarlo.
È questo il caso di un grande Uomo, Nicola Pasetto, salito al cielo a trentasei anni non ancora compiuti.
Oggi lui vive nel ricordo di famigliari, amici, camerati, estimatori che ne hanno apprezzato – direttamente o indirettamente – fedeltà ai princìpi, valori, condotta e tenuta esemplari; quel ricordo è stato impresso nella memoria storica della nostra città anche attraverso una semplice targa della toponomastica cittadina: Lungadige Nicola Pasetto.
Ecco, sulla sua memoria, come su quella di un altro giovane (molto più giovane) “caro agli Dei”, Sergio Ramelli, viene praticato reiteratamente un odio postumo, vigliacco, virtuale, da parte dei soliti sporcaccioni. Lui, Pasetto, a confronto di loro un gigante, loro dei miserabili di sinistra; dei miserabili sporcaccioni che ancora una volta, probabilmente tra sabato e domenica hanno lordato quella targa, come più volte lordano durante l’anno la targa e la via dedicate alla memoria di Sergio Ramelli.
Non serve e non ci interessano eventuali ipocrite prese di distanze politiche da parte di chicchessia, ci basta e avanza la certezza che tra la nostra visione del mondo e la loro vi è un abisso che le eccezioni positive non possono colmare. È lo stesso abisso che vi è tra il nostro e il loro rispetto verso i morti della controparte, che, anche qui, le eccezioni negative, non potranno mai colmare.
«(…) C’è il tempo della logica, del ragionamento, della strategia e della tattica per la conquista del consenso: e c’è il tempo del sentimento e dell’anima, che però non devono mai mancare nella nostra azione politica, altrimenti saremmo veramente come tutti gli altri, e tradiremmo la memoria di chi ci ha trasmesso un testimone partito da lontano.
Oggi è il tempo per questo modo di essere di destra: la destra del sentimento e della idealità.
Questo è il nostro tempo, Camerati.»
Da “50 ANNI DI VITA MISSINA VERONESE” (Autori vari, Edizioni DEX, 2006, pag. 66)
Progetto Nazionale – Verona
Un giovanissimo Nicola Pasetto
Nel 68 cercavano l’emancipazione ora cercano di essere oggetti per pratiche viziose e per molti di noi immorali.
Al Vostro fianco!
Cristiano