RIFORME DELLO STATO: MA CHI CREDONO DI PRENDERE PER IL CULO?

Viviamo davvero in un quadro surreale. Cassa integrazione da record (lo dichiara l’Inps), stretta creditizia (si lamenta addirittura Confindustria), chiusura delle attività produttive, azzeramento della sovranità (lo denuncia il Censis).

E quali sono le priorità per il centrodestra e il centrosinistra? Presidenzialismo da una parte e riforma della legge elettorale dall’altra!

Per il segretario pidiellino Alfano la prima voce in agenda è il semipresidenzialismo alla francese (nemmeno si riesce più ad immaginare qualcosa senza aggettivarlo con qualche richiamo esterofilo), mentre al povero Bersani (ma anche ai centrodestri) preme la modifica della legge elettorale.

Mentre tutto crolla intorno a loro, questi “signori” si premurano di garantirsi la sopravvivenza scopiazzando sistemi elettorali a doppi turni e sbarramenti altissimi, con la scusa della “governabilità” e della “stabilità”.

In realtà questi partiti sono ormai dei vuoti a perdere (ma per fortuna non tutti i politici che ne fanno parte), che affogano nel loro astrattismo, prigionieri di logiche di potere estranee agli interessi reali; è normale che essi alimentino il disgusto, le sacche di depressione morale e la mitologia della rinuncia.

Centrodestra e centrosinistra sono finiti su di un binario morto. Si aggrappano al passaggio da una repubblica parlamentare ad una presidenziale, al mantenimento dei privilegi attraverso una legge elettorale ad hoc spacciandola quale necessità per meglio governare.

E questi cambiamenti inderogabili ed “epocali” a cosa servirebbero senza un progetto di sovranità? Dove starebbe il cambiamento se la stanza dei bottoni è ormai fuori dai “palazzi del governo” e i bottoni li schiacciano comunque altri? Moneta e trattati europei, strapotere del sistema bancario, mercato globale, invasioni immigratorie, flessibilità e precarietà, smantellamento dello stato sociale, svendita dei settori strategici, obblighi militari al soldo d’interessi stranieri: tutto ci è stato imposto da fuori! I governi degli ultimi decenni non hanno fatto altro che prendere atto ed avvallare condizioni dettate da altri.

Se le politiche sono sempre le stesse, in sostanza può cambiare davvero poco.

Fino a che punto arriverà il “senso di responsabilità” (leggi servilismo e opportunismo) dei partiti che sostengono lo sceriffo di Montingham?

Cosa c’è di più miserabile per un governo di anteporre l’interesse altrui a quello dei propri cittadini?

Cosa c’è di peggiore per un politico di asservire il proprio popolo ad interessi stranieri?

Chiedetelo al presidente della Repubblica Napolitano, lui vi risponderà: le miserabili logiche nazionali!

Lui…

 Luca Zampini

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