Martedì 13 maggio alle ore 11.45 il coordinamento provinciale dei Circoli veronesi dell’Associazione Culturale / Laboratorio Politico “Progetto Nazionale” ha convocato una conferenza nella Sala stampa del Comune di Verona, per ufficializzare le proprie indicazioni di voto in vista delle Elezioni europee del 25 maggio 2014.
Progetto Nazionale, anche a Verona come nel resto della circoscrizione elettorale Nord Orientale (Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna), sosterrà il candidato della Lega Nord FLAVIO TOSI (unitamente a LORENZO FONTANA e MARA BIZZOTTO).
Invitiamo pertanto tutti i nostri associati, amici e simpatizzanti a scrivere il nome FLAVIO TOSI (e ovviamente LORENZO FONTANA e MARA BIZZOTTO) sulla scheda elettorale.
La scelta di sostenere il Sindaco di Verona è maturata in virtù:
– della sua sottoscrizione ideale dei contenuti del Documento Politico che Progetto Nazionale ha elaborato in vista delle europee (http://www.progettonazionale.it/articoli-archiviati/politica/76-documento-politico-di-progetto-nazionale-e-le-elezioni-europee), per noi imprescindibile;
– della conoscenza diretta della persona, della stima per le sue capacità politico/amministrative e del suo orientamento verso il bene del territorio e della sua gente;
– del fatto che la Lega Nord (da cui rimaniamo distanti in merito a tutta una serie di posizioni ed analisi) è l’unica forza – tra i partiti presenti col proprio simbolo sulla scheda elettorale – ad esprimere la propria ferma e netta contrarietà al fenomeno immigratorio così come lo stiamo passivamente subendo, contrariamente agli ondivaghi ed umorali atteggiamenti del resto del centro-destra.
Ribadiamo anche qui quanto più volte affermato: Progetto Nazionale, fin dalla sua costituzione, non guarda ai partiti e alle sigle, ma agli uomini, alle idee e alle singole iniziative.
Luca Zampini
Coordinatore provinciale
A seguire il contenuto del Comunicato Stampa ufficiale.
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PROGETTO NAZIONALE
Associazione Culturale / Laboratorio Politico
ELEZIONI EUROPEE 2014
Comunicato stampa
Progetto Nazionale, attraverso questo documento intende rimarcare la propria posizione politica in alternativa sia a chi intende continuare a sostenere questo modello di Europa tecnocratica di banche e mercati, sia a chi vuole intraprendere la via dello strappo, senza alcun supporto di un reale progetto politico di radicale riforma strutturale. È necessaria innanzitutto una rivoluzione culturale ed esistenziale che deve partire da casa nostra: non è colpa dell’Europa se non abbiamo più una politica agricola e industriale, se abbiamo una burocrazia elefantiaca e scandalosa, se abbiamo il tasso fiscale più elevato del mondo, se le imposte evaporano in spese inutili e improduttive, se non riusciamo costantemente a spendere i fondi europei. Vi sono quindi delle priorità a livello nazionale ed altre sul piano europeo.
Per quanto ci riguarda più da vicino prima di uscire dall’euro dobbiamo uscire dal debito. Servono soluzioni endogene, che offrano strumenti di pagamento, a fronte dei quali le famiglie, le aziende, la pubblica amministrazione non contraggano ulteriori debiti. La questione monetaria è quindi fondamentale. Senza la riconquista di una completa e operativa sovranità monetaria e di un ricollocamento del debito pubblico all’interno dell’economia italiana, qualsiasi tentativo di uscire dalla crisi è destinato al fallimento.
Si può ricorrere, nel rispetto dell’art. 123 comma 2 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE), all’istituzione di una banca pubblica di interesse nazionale (si potrebbe utilizzare la Cassa Depositi e Prestiti), accedendo alla liquidità offerta dalla BCE al tasso attuale dello 0,25%, tasso di gran lunga inferiore rispetto a quello offerto dal mercato finanziario, e utilizzare questa liquidità per ri-finanziare l’intero sistema economico produttivo affetto da un grave stato di anemia monetaria, oltre a ridurre il debito pubblico; il tutto senza ledere alcun trattato ed utilizzando sempre l’euro. Molto meglio indebitarsi con la BCE allo 0,25%, piuttosto che con i mercati al tasso del 5-6%, perseguendo una strada percorribile fin da subito.
Unitamente a questa proposta, rimane necessario considerare la formazione di una società di rating europea a partecipazione italiana in proporzione al Pil, a nomina e controllo politico, slegandosi dalle società private controllate dalle stesse banche che detengono i titoli di Stato; controllare la spesa pubblica tramite la creazione di parametri di efficienza minima riguardo l’erogazione di tutti i servizi pubblici che devono essere soddisfatti prima di dirottare il denaro pubblico verso spese non indispensabili.
Sul piano europeo occorre mettere mano ai Trattati capestro che sono stati irresponsabilmente sottoscritti a condizioni insostenibili; dobbiamo rinegoziare i parametri di Maastricht, rigettare le imposizioni del Fiscal Compact e del Mes; così come ridiscutere dalle fondamenta il Trattato di Lisbona.
Occorre altresì ridefinire i criteri di emissione e di proprietà di un Euro che divenga autenticamente moneta sovrana e popolare e non moneta-debito in mano ai banchieri, com’è oggi; puntare ad una Banca Centrale Europea con ruolo di supervisione, ma vincolata alle decisioni politiche degli Stati Confederati, e non libera di operare in totale autonomia come avviene oggi; stabilire dazi e misure protezionistiche verso merci e capitali extraeuropei, favorendo lo scambio inter-europeo; privilegiare accordi e cooperazioni bilaterali con la Federazione Russa e con gli Stati rivieraschi del Mediterraneo; chiudere lo spazio europeo ai cittadini extracomunitari in attesa della definizione netta e chiara di una comune politica sull’immigrazione.
Il nuovo corso dell’Europa dovrà superare la mera visione economicistica che l’ha fino ad ora caratterizzata e puntare a realizzare una vera e propria confederazione di stati, un soggetto politicamente forte ed economicamente indipendente, nel rispetto delle singole realtà aderenti.
Si potrebbe ragionare su di un’articolazione, europea – collaborativa e coordinata – in diverse aree omogenee (culturalmente, socialmente e commercialmente), orientata sulle direttrici Parigi-Berlino-Mosca (offrendo alla Russia un partenerariato “alla svizzera”), Roma-Budapest-Kiev, Madrid-Roma-Atene che potrebbero consolidare scelte strategiche sul piano economico-commerciale-diplomatico anche in funzione internazionale. Queste aree potrebbero definire politiche finanziarie e fiscali differenziate e concordate (con l’UE in funzione di coordinamento), ipotizzando anche, per esempio, l’adozione di una Zona Euro-A e una Zona Euro-B.
L’Italia in primis grazie al proprio naturale spazio geopolitico, che la vede proiettata nel Mediterraneo, ma anche verso il centro e l’est Europa (per quanto riguarda il nord-est) potrebbe rivendicare in sede europea un suo importante ruolo nelle cooperazioni economiche, commerciali e culturali, nell’ambito del suo naturale alveo geografico, storico e strategico.
In vista di questi importanti obbiettivi, non possiamo continuare a mandare in Europa politici inetti, improduttivi e pluri-assenteisti.
Occorre necessariamente ripartire dal territorio e da chi oggi lo rappresenta nel miglior modo possibile, da chi con responsabilità e maturità politica ha sempre cercato risoluzioni ad ogni problematica attraverso vie percorribili.
Progetto Nazionale, fin dalla sua nascita, ha maturato la propria precisa scelta di guardare agli uomini, alle idee, alle singole iniziative, anziché alle sigle e ai partiti.
Progetto Nazionale, in sintonia con questa sua determinata scelta, sosterrà il candidato Flavio Tosi alle elezioni europee del prossimo 25 maggio nella circoscrizione Nord Est (Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna).
ANCHE IN EUROPA CON FLAVIO TOSI!
Ufficio Stampa
Direzione Nazionale