LA RESPONSABILITÀ È DI CHI PROVOCA, PERMETTE E FAVORISCE L’IMMIGRAZIONE

Non stupisce che Papa Bergoglio affermi: «Respingere i migranti in mare è un atto di guerra», commentando l’ultima tragedia in mare.

In piena linea, a livello locale, le affermazioni del direttore della Caritas diocesana, Monsignor Giuliano Ceschi, che un paio di giorni prima, sul Corriere di Verona, ha bollato come «fumose montature» un’azione simbolica di protesta contro l’ennesimo arrivo di profughi e la relativa rivendicazione ufficiale da parte del Veneto Fronte Skinheads.

Allineatissimo anche quel titolista del quotidiano L’Arena che in un articolo, sempre riguardante l’azione degli skinheads veneti di cui sopra, con tutta la “sottile” ipocrisia d’una certa cultura ha scritto “Ancora morti in mare, ma il Veneto Fronte Skinheads dice no alle «caserme come premio per la traversata»”. La colpa delle morti sarebbe ovviamente, secondo una certa “morale” che già Nietzsche ben seppe delineare, di chi dice no all’immigrazione…

Suonano alla stessa maniera i vari deliri della coppia Cécile Kyenge e Laura Boldrini che fino ad oggi ci siamo dovuti sorbire.

È un tam-tam incessante nel tentativo di convincere l’opinione pubblica che tenere spalancate le cateratte dell’immigrazione/invasione (tutto iniziò in maniera significativa con la legge n.39 del 1990, meglio nota come Legge Martelli) è cosa buona e giusta.

È la linea guida ed interessata del partito trasversale immigrazionista, ben rappresentato nel potere politico, nelle strutture ecclesiali, nella cultura ufficiale, nelle organizzazioni sindacali e nell’industria:

– allargamento smisurato del concetto di “rifugiato”, tanto da renderlo quanto più evanescente e incontrollabile possibile;

– abbattimento di tutti i filtri e di tutte le barriere.

Di fronte allo sfascio e ad una situazione sempre meno sostenibile di un’immigrazione infinita, l’Italia, grazie al governo Renzi, è l’unico Paese in Europa che non muove un dito, che non prende un provvedimento; incapace di pensare e di agire in una condizione altra rispetto alla paralisi e al condizionamento da buonismo, mentre invece massimo sarebbe il bisogno di un vaglio rigoroso e di controlli efficaci.

Ma quali interessi si celano dietro tutta questa assurda permissività verso gli immigrati?

Papi e monsignori, questo, difficilmente ce lo diranno.

Si occupassero pure di anime, di greggi, di Dio, ma evitassero di occuparsi dell’Italia, che non è “cosa” loro. Degli italiani vessati fino allo stremo, abbandonati, dimenticati e portati al suicidio, a questi non interessa proprio nulla!

Baltikum

Ex palazzina Nato sulle Torricelle_Corriere di Vr_pag.9_07-08-2015_web    Ex palazzina Nato sulle Torricelle_L'Arena_pag.16_07-08-2015_web

Gli articoli del Corriere di Verona e de L’Arena a cui si fa riferimento

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