SU ENRICO LETTA ALEGGIA LO SPIRITO DI “NINO” ANDREATTA

Il neo presidente del consiglio Enrico Letta, nipote del Gianni Letta pidiellino, non fornirà sostanziali elementi di discontinuità con il precedente esecutivo Monti, l’ho abbiamo già scritto in precedenza.

Non sarà irrilevante, nel delineare la figura di Letta, sottolineare alcuni aspetti della sua ascendenza politica.

Il suo maestro e promotore fu il politico ed economista (Democrazia Cristiana, Partito Popolare Italiano, Ulivo) Beniamino Andreatta detto “Nino” (Trento, 11 agosto 1928 – Bologna, 26 marzo 2007), fondatore tra le altre cose dell’Università di Sociologia a Trento (dove nacquero le Brigate Rosse), e da sempre uomo di fiducia dei poteri forti transnazionali.

Fu Andreatta, all’epoca ministro del Tesoro, che dopo il “suicidio” del banchiere Calvi, liquidò (anziché salvarlo con i fondi pubblici) il Banco Ambrosiano, regalandone le restanti ricchezze all’avvocato Gianni Bazoli, “democristiano” nel suo stesso senso (laico e tecnocratico), costituendo un polo bancario di segno cattolico ma “laicissimo”.

Ancor più significativo è il fatto che fu sempre Andreatta, nel 1981, a rendere indipendente la Banca d’Italia dal Tesoro, ossia dallo Stato! E come abbiamo ribadito più volte e in diverse sedi, è proprio la privatizzazione delle banche centrali – date in mano ai banchieri speculativi, in pratica divenuti gli insindacabili emettitori di moneta –la causa prima della nostra schiavitù e della “crisi” che ci sta distruggendo.

Gioverà poi ricordare che Andreatta fu ministro con Spadolini e con Ciampi, suoi laicissimi colleghi, ma rifiutò invece curiosamente di entrare nei governi di Bettino Craxi e di Giulio Andreotti, giudicando il primo un nazionalista e l’altro eccessivamente vicino al Vaticano: la scelta non si conciliava con le sue vocazioni laiche ed internazionaliste (in senso mondialista).

Fu sempre il nostro campione, per contrastare la discesa in campo di Berlusconi, ad ideare l’Ulivo –unità delle sinistre democristiane ostili al Cavalier Silvio – e a portare al governo un altro suo illustre protetto ed allievo della sua scuola di pensiero, Romano Prodi.

Sempre Andreatta, in qualità di Ministro della Difesa proprio durante quel governo Prodi, stabilì l’abolizione del servizio di leva obbligatorio.

È risaputo l’episodio (ma forse in troppi lo hanno rapidamente rimosso) del bigliettino a Monti; quando infatti Monti prese il governo dalle mani di Napolitano e della Troika, Letta il giovane gli scrisse un bigliettino entusiasta: «Allora i miracoli esistono! Mario, quando vuoi dimmi in che modi e forme con cui posso esserti utile dall’esterno. Sia ufficialmente (Bersani mi chiede per es. di interagire sulla questione dei vice) sia riservatamente. Per ora mi sembra tutto un miracolo!». In pratica, teneva lui i rapporti fra il delegato dei gruppi decisionali mondialisti al governo e Bersani…Il rapporto doveva mantenere un profilo di riservatezza…

Ma oggi è lo stesso Letta che candidamente, dal suo profilo in una diffusa piattaforma sociale, conferma di essere un uomo Bilderberg. Il Gruppo Bilderberg, a dar retta alle frasi del giovane Letta (che per non farsi mancare nulla è anche elemento della Trilateral Commission), sarebbe grosso modo una affiliazione a carattere filantropico che organizza periodici eventi conviviali in cui uomini influenti (convocati da chi? scelti per caso?), di diversa provenienza, disquisiscono dei problemi globali…in totale riservatezza, ovviamente; insomma niente a che vedere con le fosche tinte di quel Gruppo Bilderberg che secondo l’ex magistrato Ferdidando Imposimato rivestì un ruolo chiave nelle stragi e nella strategia della tensione.

Che aspettarsi dunque dalla nuova Italia lettiana di dissonante rispetto al precedente governo tecnico?

Credo ragionevolmente nulla (a parte magari un po’ di fumo negli occhi in chiave “riformista” ed “anti-casta”), da un uomo che come il suo predecessore, ma soprattutto come il suo padrino politico Andreatta, vuole fortemente gli «Stati Uniti d’Europa», ossia la perdita di ogni briciola di sovranità ed autonomia rimanente.

Il leit motiv sarà ancora quello: «Cedete sovranità», occorre «più Europa, non meno Europa», ed è ciò che dice il Bilderberg, mentre prosegue la macelleria sociale, la devastazione economica, l’espropriazione monetaria, la cancellazione identitaria.

Costruiamo con intelligenza e trasversalità, ma anche con risolutezza, un bastione sovranista ed identitario o rassegniamoci alla catena. Terzium non datur.

Luca Zampini

La letterina di Letta

Check Also

L’ANNULLAMENTO DEL “BRUSA LA VECIA” E LA SINISTRA SRADICANTE

Verona – 8 gennaio 2023 Dietro l’annullamento del falò della Vecia in Piazza Brà c’è …