Oggi, 4 novembre 2015, in spregio ai tristi, agli oltraggiatori del nostro patrimonio storico, memoriale e valoriale, ai pacifondai, agli antimilitaristi, agli apolidi e agli internazionalisti, agli anti-italiani e agli esterofili per moda o per dna politico, i militanti di Progetto Nazionale Verona hanno ricordato in più luoghi e in diversi modi i nostri connazionali che nel 1915-18 si immolarono sul sacro altare della Patria, dimostrando ai nemici del tempo e al mondo intero che gli Italiani non sono né straccioni né venditori ambulanti né suonatori di violino!
La vulgata della «inutile strage», del vergognoso svilimento del significato ultimo dell’esperienza di quel grande conflitto e della potenza evocativa della Vittoria lo lasciamo agli ottosettembridi di tutte le stagioni.
Luca Zampini
Coordinatore provinciale
Progetto Nazionale – Verona
Vittoria nostra, non sarai mutilata. Nessuno può frangerti i ginocchi né tarparti le penne. Dove corri? dove sali?
La tua corsa è di là dalla notte. Il tuo volo è di là dall’aurora. Quel che in Dio fu detto è ridetto: “I cieli sono men vasti delle tue ali”.
(Gabriele D’Annunzio, 1918, “Canti della guerra latina”, “La preghiera di Sernaglia”, 1, 63-64)