Nell’odierna edizione (sabato 11 giugno) del giornale L’Arena, a pagina 45 campeggia un bell’articolo (vedi immagine) sul probabile prossimo arrivo a Cerea – nella frazione di Asparetto – di un corposo contingente di richiedenti asilo (alias immigrati, alias profughi, alias rifugiati, alias migranti, alias migranti economici e via inventando nuove terminologie nella battaglia delle parole in cui la sinistra è maestra).
Sulla scia delle proteste di Sanguinetto, il sindaco ceretano di centrodestra, Paolo Marconcini, comprensibilmente allarmato e irritato per il modus operandi della Prefettura, ha convocato una pubblica assemblea il prossimo lunedì 13 giugno alle ore 21, presso la sala civica di Asparetto.
Giustamente il sindaco di Cerea mette in evidenza le frequenti difficoltà di un numero crescente di connazionali a fronte delle risorse stanziate dallo Stato per l’accoglienza degli immigrati; aspetto questo che, a nostro avviso, stride col più elementare buon senso e con la logica del buon padre di famiglia: come chiamereste voi uno Stato che toglie ai propri figli per dare ai figli degli altri?
Progetto Nazionale, attraverso le sue emanazioni locali, appoggia questa iniziativa di incontro e confronto pubblico, perché all’orizzonte non si intravede alcun segnale di inversione della tendenza in atto da parte del governo; e l’inadeguatezza del governo non possono pagarla sempre e solo gli “ultimi” della filiera politica, gli amministratori locali, con le relative ricadute negative sul territorio e le comunità amministrate.
La città di Verona, la provincia di Verona, il Veneto e l’Italia hanno dato tanto, troppo, fino ad ora, sul fronte di quella che chiamano “emergenza” – imbrogliandoci – ma che in realtà è un problema strutturale che a fasi alterne procede fin dagli anni novanta.
Nessuna politica strutturale per affrontare il problema a monte, nessuna ben che minima intenzione di mettere in discussione un’idea di società e di mercato di cui beneficiano pochi potenti della terra, nessuna visione politica a medio-lungo termine, sovranità più che marginali per l’Italia, nessuna volontà di sovranità e potenza (salvo alcune posizioni minoritarie) per una Europa politica altra rispetto all’attuale UE…
Di questo passo prevarrà l’assurda e fallace logica degli “accoglitori professionali”: la strada per risolvere l’immigrazione è quella di svuotare Africa, Asia e America Latina di tutti i disperati. Basterebbe guardare i dati del boom demografico della sola Africa sub-sahariana (le previsioni per il 2050 prevedono una popolazione di 1 miliardo e 800 milioni di persone solo in quell’area!) per capire quale bomba ci esploderà tra le mani!
Progetto Nazionale – Verona