Non si arresta il flusso di presunti profughi nella nostra provincia. Progetto Nazionale ha voluto ribadire, in una conferenza stampa convocata nella mattinata di giovedì 25 febbraio a Palazzo Barbieri, la propria posizione e sollecitare al contempo le amministrazioni locali interessate dalla vergognosa e umiliante trattativa tra Stato e privati – che scavalca, ignorandole, le amministrazioni stesse in tema d’accoglienza – ad attivare tutte le competenze in materia di controlli.
Nella conferenza, tenuta dal coordinatore provinciale Luca Zampini e dal consigliere comunale Massimo Piubello, abbiamo voluto anche sottolineare l’insensatezza delle polemiche della Lega Nord che pretenderebbe addossare l’arrivo dei profughi al sindaco Tosi; polemiche strumentali che non portano da alcuna parte e che peraltro non incidono minimamente nel contrasto e nel controllo del fenomeno.
A seguire il comunicato stampa e l’articolo apparso sul quotidiano L’Arena.
****************************************************************************************
COMUNICATO STAMPA
Verona, 25 febbraio 2016
IMMIGRAZIONE
profughi – accoglienza – competenze – responsabilità
Le ondate immigratorie si succedono senza sosta, e di conseguenza l’accoglienza diviene un problema in relazione alle capacità/possibilità limitate del territorio e della nostra società. È sciagurato il solo pensare di poter ospitare tutti coloro (in realtà i più scaltri, i più intraprendenti, quelli con maggiori possibilità) che nella propria terra d’origine soffrono per questioni di varia natura: il mondo è zeppo di ingiustizie e la soluzione di fronte alle ingiustizie non è la fuga, la lacrima, la compassione, il pietismo.
Quella immigratoria è una questione “epocale”, destinata ad avere ricadute strutturali sul nostro futuro.
A dramma si aggiunge dramma: il fenomeno immigrazione viene per lo più avvertito in chiave emotiva, senza una visione d’insieme, senza una politica organica e strumenti legislativi idonei, in grado di far fronte efficacemente a problemi di tale portata, ma con il continuo ricorso a provvedimenti-tampone, spesso suscitati da situazioni episodiche e umorali, o con cicliche sanatorie, che allontanano per qualche tempo l’urgenza, ma che certo non la risolvono.
LA POLEMICA
Dovrebbe esser ben chiaro, magari non proprio a tutti, ma perlomeno a chi si occupa di politica, leghisti compresi, che il crescendo di arrivi di presunti “profughi” a Verona e provincia (come altrove) non dipende tanto dagli amministratori locali quanto da dinamiche geo-politiche e geo-economiche e dalla inadeguatezza (o assenza!) di politiche estere nazionali e/o comunitarie in sede UE, in un quadro di sistema capitalistico di predazione, di sfruttamento e di neoschiavismo.
Ben poco possono su questo fronte gli amministratori locali che si trovano ad arginare a valle – senza ormai più risorse – le ricadute sociali, culturali, economiche, sanitarie, di sicurezza, di ordine pubblico, etc. che il crescente flusso di stranieri pone; stranieri che statistiche e realtà ci indicano essere per la maggior parte giovani, maschi e senza famigliari al seguito: aspetti questi più propri ad una invasione che ad una emergenza; stranieri che sempre statistiche e realtà ci indicano non possedere nella stragrande maggioranza dei casi (intorno all’80%) i requisiti per ottenere lo status di rifugiato.
Altrettanto chiaro è che ci sono amministratori ed amministratori, che in base anche alla propria sensibilità politica si pongono in maniera diversa rispetto al problema, con attenzione che varia da realtà a realtà; proprio per questo, soprattutto in termini di sicurezza, salta agli occhi l’approccio differente (e i risultati conseguenti) che c’è per esempio a Verona rispetto a Vicenza, o a Venezia o a Padova, giusto per restare in Veneto.
Strumentalizzare demagogicamente il problema a livello locale, senza che a livello nazionale vi sia una precisa volontà politica non porta da nessuna parte ed è sterile: tristi beghe da cortile a fronte di un disastro che non risparmierà nessuno, probabilmente nemmeno chi attualmente ci lucra politicamente ed economicamente.
Progetto Nazionale non ha come missione quella di parlare alla pancia della gente a fini elettorali, nemmeno quella di seguire gli umori e la percezione della gente (entrambi manipolabili per secondi fini), ma vuole andare alla radice dei problemi, con analisi e proposte percorribili dalla politica, nell’immediato e anche nel lungo periodo.
In politica il concetto di vuoto non esiste; laddove noi siamo inadeguati, al servizio di terzi (Usa in primis) o addirittura assenti sullo scenario internazionale, qualcun altro condurrà il gioco per assecondare i propri interessi, e noi ne paghiamo puntualmente le conseguenze…con buona pace delle anime belle
Progetto Nazionale
Coordinamento provinciale – Verona
questa non è immigrazione questa è, e rimane invasione programmata,Studiatevi il piano Kalergi, basta digitare Kalergi da googl, la rimanenza sono chiacchiere,il piano Kalergi spiega tutto.