A DIFESA DEL COMPARTO SUINICOLO ITALIANO

Tra la realtà e la fantasia c’è di mezzo la pubblicità.

Gli allevatori del settore suinicolo italiano vivono ormai da diversi anni una realtà allucinante, fatta di concorrenza estera sleale, chiusura degli allevamenti, calo sensibile dei posti di lavoro, squilibri di filiera impressionanti a vantaggio della grande distribuzione commerciale, carni italiane che reggono sul fronte delle esportazioni, ma che in Italia sono sostituite per quasi il 50% da quelle straniere, comunitarie e extra UE, e via elencando tutta una serie di problematiche che hanno investito il comparto, tra il silenzio dei mezzi d’informazione, il sostanziale immobilismo di governi e sigle sindacali, che dovrebbero incidere ben oltre rispetto a quanto fatto finora.

Questa è la cruda realtà.

A dipingercela però con le tinte idilliache – alla “Mulino Bianco”, per intenderci – c’è la pubblicità, che ci racconta una condizione virtuale, in cui conta solo vendere, non si sa bene e non importa poi molto che cosa. E così l’industria di trasformazione continua a sfornare prodotti presentati come “italiani” che in verità sono stranieri, grazie anche ad una etichettatura d’origine dei prodotti che definire “morbida” è un eufemismo.

È un po’ uno schema ricorrente, che si applica ad altre problematiche gravissime dell’agroalimentare, vedi la questione del latte (ma anche dell’olio, del miele, etc.).

A noi non interessa la figura del “consumatore”, status degradante a cui l’ideologia oggi imperante vuole ridurci tutti indistintamente; non vogliamo tutelare “i consumatori”, non è la nostra missione.

Vogliamo invece difendere il lavoro, la specificità, la genuinità e le potenzialità nazionali, che l’Europa – quella che abbiamo noi nella testa e nel cuore, e non quella dei mercati, delle banche e dei burocrati – dovrebbe a sua volta armonizzare e difendere.

Questo è il senso della denuncia politica messa in atto attraverso la protesta simbolica di mercoledì 23 marzo, quando in tarda serata i nostri attivisti hanno esposto degli striscioni all’esterno degli stabilimenti di diverse aziende tra Veneto, Lombardia ed Emilia, oltre che in prossimità di alcune Camere di Commercio.

Nel veronese lo striscione SUINI STRANIERI? MORTE DELL’ALLEVAMENTO ITALIANO!!!, siglato Progetto Nazionale, è apparso davanti all’AIA di San Martino Buon Albergo, Santa Maria di Zevio e Nogarole Rocca, e alla MONTORSI/NEGRONI di Villafranca (ma avremmo potuto affiggerli a buon titolo anche alla Leoncini di Castelnuovo del Garda o alla Pavoncelli di Santa Lucia di Pescantina).

Qui sotto il comunicato di rivendicazione diramato a tutti gli organi di informazione locali, con alcune foto dell’iniziativa.

Progetto Nazionale

Coordinamento provinciale – Verona

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COMUNICATO STAMPA

Suini stranieri? Morte dell’allevamento italiano!!!

L’Associazione Progetto Nazionale rivendica ufficialmente la paternità degli striscioni esposti davanti alle aziende:

– AIA, stabilimento di San Martino Buon Albergo

– AIA, stabilimento di Nogarole Rocca

– AIA, stabilimento di Santa Maria di Zevio

– MONTORSI, stabilimento di Villafranca

Ma quale “made in Italy”? Il comparto suinicolo italiano è invaso da carni di provenienza estera!

In Italia la carne suina straniera, venduta secondo varie topologie commerciali, rappresenta l’esempio di come il settore suinicolo italiano sia stato completamente abbandonato dalla politica e dai sindacati.

Grazie ad una meditata confusione, alla carenza legislativa sull’etichettatura e diffuse campagne pubblicitarie illusorie, la carne straniera viene assimilata alla carne italiana, con buona pace degli allevamenti nostrani che continuano a chiudere.

L’importante è nascondere la verità su ciò che è autenticamente italiano e ciò che invece è straniero!

Mentre non si contano più gli arrivi di suini dalla Spagna, dalla Danimarca e dai Paesi dell’Est Europa, la sorte dei nostri allevamenti sprofonda nell’oblio.

Progetto Nazionale non può accettare questa silente moria della nostra suinicoltura.

La strada per il sostegno ed il rilancio del comparto passa anche per la immediata adozione a livello normativo di una etichettatura seria, chiara e completa, in modo tale che chi acquista possa scegliere liberamente e consapevolmente se acquistare un prodotto realmente italiano o uno straniero.

La qualità e la specificità vanno difese con sostegni normativi seri, non raccontando balle pubblicitarie.

Associazione Culturale Progetto Nazionale

Coordinamento provinciale – Verona

AIA_Nogarole Rocca_striscione AIA_San Martino Buon Albergo_striscione MONTORSI_Villafranca_striscione AIA_Santa Maria di Zevio_striscione

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