GEMELLAGGIO CULTURALE VERONA-TEL AVIV

 LETTERA APERTA

Verona, Lunedì 29 Agosto 2011

Oggetto: GEMELLAGGIO CULTURALE VERONA-TEL AVIV

Leggo sull’edizione domenicale del quotidiano L’Arena circa un incontro a Palazzo Barbieri tra il nostro Sindaco Flavio Tosi e l’ambasciatore israeliano in Italia Gideon Meir, ospite del capoluogo scaligero per il “Roméo et Juliette” di Charles Gounod in Arena.

Dall’incontro sarebbe emersa la proposta d’un gemellaggio tra le città di Tel Aviv e di Verona e di una collaborazione artistica/culturale tra la Fondazione Arena e le produzioni artistiche israeliane.

Nulla di anomalo nel ricevimento istituzionale, così come nella stimabile opera di promozione economico-culturale della nostra città da parte del primo cittadino, ma c’è un “ma”…

Sì perché ci piacerebbe – e lo riterremmo più equilibrato, corretto e meritorio – che certe aperture avvenissero a 360°, e soprattutto che fossero maggiormente ponderate laddove la nascita e l’esistenza dello Stato d’Israele sullo scacchiere vicinorientale (ma direi anche internazionale) non rappresenta propriamente una vicenda di “normalità”, mostrando anzi aspetti di conflittualità e di prevaricazione assai particolari. Non lo scrive pregiudizialmente il sottoscritto, ma lo denunciano, tra gli altri anche attivisti pacifisti e semplici cittadini israeliani, non ultimi i protagonisti delle proteste agostane contro il governo Netanyahu, a Gerusalemme, ad Haifa e nella stessa Tel Aviv.

Ora, immagino che sia difficile aspettarsi pari apertura “culturale” nei confronti dei moderni “indiani d’America”, i Palestinesi: mancano, sul loro versante, gli interlocutori “culturali”, le strutture, le istituzioni, e probabilmente una eguale sensibilità “artistica”. D’altronde questi rozzi ed incivili Palestinesi devono badare a sopravvivere eroicamente, giorno per giorno, nei Territori Occupati”. Territori, mi pare corretto ricordare, in cui sono nati e occupati per l’appunto dallo Stato d’Israele. Se ci aggiungiamo poi il carico che questi “strani” Palestinesi sono talmente incolti e barbari da pensare che la propria libertà, i propri diritti, la propria dignità, la propria terra, la propria storia e il proprio popolo non siano astratti e scoloriti concetti d’altri tempi, ma valori e ideali per cui si possa ancora sacrificare la vita, allora appare chiaro che difficilmente potrei auspicare a breve una pari visita d’un ambasciatore palestinese per assistere ad un evento culturale veronese come se tutto filasse liscio, nella normalità.

Quello che mi sento però di auspicare è una maggior sensibilità del nostro Sindaco verso condizioni di conclamata e palese oppressione e verso valori ed ideali che Lui anche come leghista onesto e coraggioso difficilmente può disconoscere.

Mi piace sognare ad occhi aperti ed è per questo che prima di certe aperture a collaborazioni “culturali e artistiche” (che non possono non assumere un valore politico alla luce dell’eccezionalità del contesto), vorrei che il popolo palestinese godesse di eguali diritti ed opportunità ad oggi vergognosamente conculcate.

 

Luca Zampini

Coordinatore provinciale Circoli di Fiamma Futura per il PROGETTO NAZIONALE

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