Il Governo Monti e l’UE dichiarano illegale il “chilometro zero”

Nel mese di novembre e in quello di dicembre i nostri militanti del Circolo “San Giovanni Lupatoto” sono stati e saranno presenti con un gazebo in Piazza Umberto I in concomitanza col domenicale mercatino agroalimentare del “Km zero”.

Nello specifico viene distribuito un volantino di denuncia dell’azione ostile del governo Monti e dell’Unione Europea verso la tutela del prodotto locale e la valorizzazionae della cosiddetta filiera corta.

Qui di seguito il testo del volantino.

 

Prosegue l’assalto alla nostra sovranità alimentare

 Nel volgere di poco tempo l’attuale governo golpista si è prodotto in un clamoroso bis.

 Prima ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale contro la cosiddetta agricoltura a “chilometri zero” per bloccare alcuni atti normativi della Regione Calabria (rea di aver legiferato “oltre le sue competenze stabilite in materia”). Secondo il governo oligarchico la legge regionale calabrese contiene disposizioni che, nel favorire la commercializzazione dei prodotti regionali, ostacolerebbero la “libera circolazione delle merci” in contrasto coi principi comunitari.

 Successivamente è toccato alla Regione Basilicata d’esser deferita alla Corte Costituzionale per aver promosso la valorizzazione dei prodotti agricoli locali. Anche qui la motivazione si ripete: «varie disposizioni, volte a favorire la commercializzazione dei prodotti regionali, sono suscettibili, per un verso, di ostacolare gli scambi intracomunitari, ponendosi in contrasto con le disposizioni del TFUE (Trattato di Funzionamento dell’Unione Europea, altrimenti detto Trattato di Lisbona), e, per altro verso, di falsare la concorrenza, risultando discriminatorie nel privilegiare alcuni prodotti solo in base alla loro provenienza territoriale».

 Quella governativa ha il sapore di una crociata contro iniziative economiche ed ecologiche della filiera corta, che avvantaggia contadini e consumatori, riduce i mezzi di trasporto e limita l’incidenza dell’intermediazione sul prezzo finale. Il produttore guadagna un po’ di più, il cittadino spende un po’ di meno.

 Ma agli eurocrati amici di Monti, interessano di più le logiche extraterritoriali e multinazionali.

E i dogmi del mercato, naturalmente. Come quello della “libera concorrenza”, che però deve funzionare in un unico senso: quello a favore delle multinazionali.

 Con un governo che non tiene nel dovuto conto l’agricoltura e, quindi, il presidio e la manutenzione del territorio, il suo equilibrio naturale e stabile, il mangiar sano, l’educazione alimentare e il benessere della popolazione, viene spontaneo chiedersi con preoccupazione cosa avverrà prossimamente con le altre Regioni che si sono dotate di leggi che favoriscono il “km zero”, o a quei Comuni che valorizzano i cibi della filiera corta nelle mense scolastiche o che concedono corsie preferenziali ai mercatini agricoli?

Parallelamente a ciò, non possiamo ignorare che fin dal ’98 è in vigore una direttiva comunitaria che riserva la commercializzazione e lo scambio delle sementi alle ditte sementiere (Monsanto in primis) vietandolo agli agricoltori. Quello che i nostri contadini hanno fatto per millenni è stato trasformato di punto in bianco in un reato. Ed ora, “grazie” ad una sentenza della Corte di Giustizia della UE (12 luglio u.s.) è vietata anche la commercializzazione delle sementi delle varietà antiche e tradizionali, nel cui recupero, preservazione e distribuzione (fuori dal catalogo ufficiale affidato alle multinazionali) si sono impegnate numerose associazioni di volontari.

E nemmeno possiamo ignorare che il controllo delle sementi significa in buona sostanza controllo dell’agricoltura, con tutte le conseguenti ricadute nella nostra catena alimentare.

Giusto ci pare evidenziare, in merito alla delicatissima questione degli Organismi Geneticamente Modificati, che uno studio recentissimo dell’Università di Caen, in Francia, sugli effetti del mais geneticamente modificato sui roditori ne ha scientificamente provato gli esiti cancerogeni!

 È una azione, quella governativa di cui sopra, criminale, perfettamente in linea con quella che in tutti i settori mette in ginocchio le aziende locali, devasta il tessuto sociale, cancella le specificità, annienta l’identità, mirando alla totale dipendenza dalla strutture transnazionali.

 «Chi controlla il petrolio controlla le nazioni, chi controlla il cibo controlla il popolo» diceva Henry Kissinger (ex Segretario di Stato statunitense nell’era Nixon e Ford, oltre che tra i principali membri del gruppo mondialista Bilderberg), una lezione di cui i nostri oppressori, dentro e fuori i confini, vogliono proprio far tesoro!

 Siamo alle prese con un doppio attacco, a livello italiano e a livello europeo, contro la nostra agricoltura, le nostre aziende, i nostri prodotti tipici e la nostra filiera.

 PROMUOVIAMO, ACQUISTIAMO E CONSUMIAMO I PRODOTTI DEL TERRITORIO!

 Per un’azione pro-locale e antimondialista!

 Associazione Culturale/Laboratorio Politico “Progetto Nazionale Fiamma Futura”

 

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