Stasera a Legnago nella sede del Pd locale, nel contesto di una iniziativa dedicata ai “Migranti”, promossa dall’associazione politico-culturale Legnago Democratica, verrà proiettata la pellicola “Fuocoammare”; il film/documentario del regista Gianfranco Rosi, premiato con l’Orso d’oro al recente festival del cinema di Berlino e lanciato verso il premio Oscar, racconta la vita dei lampedusani e di quelli che cercano di raggiungere l’isola, i cosiddetti “migranti”, appunto.
Lampedusa, l’isola confine d’Europa di fronte all’alluvione immigratorio, sacrificata dai buonisti sull’altare dell’accoglienza a prescindere…
Non ci interessa entrare negli eventuali meriti artistici del film di Rosi; ci preme piuttosto criticare una perniciosa propaganda politica (perché questo è il fine) a senso unico, orba di un occhio.
Gli immigrazionisti se la suonano e se la cantano, e se arriva un film che si presta al loro gioco, è tutto grasso che cola.
Peccato però che il film in questione – e probabilmente anche gli imbonitori e i pifferai del Pd legnaghese – si guarda bene dal prospettare una soluzione al fenomeno, dal ragionare sulle cause reali, dall’evidenziare le conseguenze sul tessuto socio-economico della Nazione che accoglie. Nemmeno l’ombra di un benché minimo “che fare” (a livello nazionale e/o a livello europeo) che non esca dalle logiche mercatiste e neoschiaviste mascherate da untuosi pretesti di “carità” e “solidarietà”, senza limiti, senza confini, senza identità.
Retorica. La stessa retorica che già rinveniamo in sovrabbondanza nella (dis)informazione quotidiana.
“Fuocoammare”, come dicevamo, è in corsa per gli Oscar; le possibilità per vincere le ha: non dice nulla sulla destabilizzazione della Libia da cui partono la stragrande maggioranza dei barconi che approdano in Italia; non si cura di evidenziare che dalla Siria la gente fugge perché sono cinque anni che le cancellerie occidentali appoggiano i gruppi terroristici.
A pulirsi la coscienza basta un film…specialmente se è funzionale!
Progetto Nazionale – Verona