MONTEFORTE: CHIARIMENTI SULLA VICENDA DELLA POSSIBILE APERTURA DI UN CENTRO CULTURALE ISLAMICO

Comunicato

Verona, 12 marzo 2015 – Il caso della possibile apertura di un “centro culturale” islamico in Via dell’Artigianato a Costalunga (Monteforte) sta tenendo banco da un po’ di tempo.

Sulla questione, negli ultimi mesi, in tanti si sono sentiti in dovere di intervenire a vario titolo e secondo diverse modalità.

Appare oggi sul quotidiano L’Arena un articolo (http://www.larena.it/stories/2596_val_dalpone/1090427_la_predica_diventa_un_caso_nazionale/), che mi offre lo spunto per fare alcune doverose precisazioni.

Le oltre 800 firme di residenti montefortiani sono state raccolte in pochissimi giorni (e depositate in Comune) da Progetto Nazionale e dalla locale sezione leghista (vicina al sindaco di Verona Tosi), nulla vi hanno contribuito altre sigle.

Le firme sono state raccolte, come si può direttamente ricavare dalla documentazione da noi prodotta, non per mettere in discussione la libertà di culto di chicchessia, ma in relazione alla forte preoccupazione derivante dal fatto che un analogo “centro culturale” ha provocato nel territorio di San Bonifacio, in termini di civile convivenza, di rispetto delle regole e di impatto negativo sulle attività commerciali limitrofe (tant’è che anche in quel Comune stiamo da tempo promuovendo analoga petizione).

Nessuna intenzione di alimentare scontri confessionali o situazioni simili, a meno che chiedere chiarezza e tutela della sicurezza (nell’interesse di tutti), su una vicenda quantomeno opaca, sia configurabile come elemento di contrapposizione religiosa, ideologica, etnica o altro.

Proprio il momento storico che stiamo attraversando richiede massima cautela e massima trasparenza di fronte a determinate situazioni, proprio per non cadere in facili e strumentali contrapposizioni, vittimismi e rivalse di sorta.

Prescindiamo qui dalle distorsioni della vicenda fatte da Don Mario Costalunga, parroco dell’Unità pastorale Brognoligo-Costalunga; prescindiamo anche dalle risposte davvero poco convincenti fornite dal sindaco Gabriele Marini (sconfessate anche dal presidente dell’associazione culturale islamica “Unione”, come riporta l’articolo succitato) e dalle sue accuse di disinformazione rivolte ai promotori della petizione (talmente disinformati che il Comune stesso, attraverso l’ufficio tecnico, ha riscontrato “difformità” tali da ordinare la sospensione dei lavori, casualmente solo dopo l’attenzione suscitata sulla vicenda).

Ribadiamo la differenza di stile, marcata anche in questa occasione da Progetto Nazionale, che lavora costantemente sul territorio, senza strepiti e senza estremizzazioni, dando la precedenza al lavoro concreto e ai fatti.

Prendiamo atto che della vicenda si sia interessato niente meno che l’illustre Matteo Salvini da Milano, con la solita tiritera sugli infedeli e gli islamici (curioso il fatto che a combattere e a morire quotidianamente contro il terrorismo di marca islamista siano proprio altri islamici, e a casa loro!).

Luca Zampini

Coordinatore provinciale

Progetto Nazionale-Verona

VIA DELL'ARTIGIANATO_Monteforte

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