I PROFESSIONISTI DELL’IMMIGRAZIONE AFFERMANO: È ORA DI IUS SOLI!

In questi giorni è stato presentato a Verona il Dossier Statistico Immigrazione 2014 (redatto dall’Unar-Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali). Il documento certifica che nel veronese sono 109mila gli immigrati residenti (rispettivamente il 12% della popolazione in provincia e il 14% in città). Negli ultimi due anni l’aumento di stranieri c’è stato, ma affievolito rispetto agli anni precedenti; un aumento dovuto in gran parte ai ricongiungimenti familiari e ai nuovi nati.

Tra il 2012 e il 2013 si è registrata una crescita del 5,7%, meno della metà della media nazionale che si è attestata invece al 12,2%. La nostra provincia detiene comunque il non invidiabile primato veneto di stranieri. Romania, Marocco, Moldova, Sri Lanka, Albania e India le comunità straniere più numerose. Proprio quella romena è la comunità che ha segnato il maggior aumento percentuale, più 35%, per un totale di 26mila unità (va ricordato che i cittadini romeni sono immigrati comunitari). Da non sottovalutare il dato della diminuzione, seppur debole, delle presenze di alcune nazionalità, Ghana e Serbia in primis.

Questi in sintesi alcuni dei principali dati empirici. Scontate le conclusioni dei rappresentanti delle realtà che mercoledì 30 ottobre hanno presentato nella nostra città il Dossier Statistico Immigrazione 2014 (Cestim-Centro Studi Immigrazione, Nigrizia, Centro di pastorale immigrati della Diocesi, Combonifem), significativamente titolato “Dalle discriminazioni ai diritti”: i tempi sono maturi per lo ius soli!

Quali siano i fondamentali diritti ora negati (?), che secondo i corifei dell’immigrazionismo dovrebbero essere riconosciuti fin dalla nascita su suolo italiano ai figli degli immigrati, non è dato saperlo. A dar loro retta sarebbero molti i Paesi in Europa e nel Mondo ad aver adottato lo ius soli anziché lo ius sanguinis, peccato che in alcuni Paesi dove lo ius soli (o codice di nazionalità) era stato varato ora sia in dismissione. Si vorrebbe affermare qui un’esperienza che si è rivelata negativa altrove e che viene sempre più messa in discussione.

Davvero curiosa questa Italia in controtendenza: altrove si aumentano i controlli alle frontiere (anche verso cittadini di Paesi dell’Ue!), noi invece gli stranieri li andiamo a prendere in mare (poco importa se tra questi si annidano terroristi reali o potenziali e patologie di cui avevamo perso memoria) con la Marina Militare, ridotta ad agenzia di viaggi per clandestini; gli altri Paesi che hanno adottato lo ius soli cercano di mitigarne gli effetti negativi aumentando le restrizioni, da noi invece lo si vorrebbe regalare ai figli nati in Italia da genitori stranieri al termine di un ciclo scolastico (agli italiani che non termineranno il ciclo di studi, toglieranno la cittadinanza? Ovviamente è una battuta…).

Lo “ius soli temperato” è una delle priorità del governo Renzi, che punto a presentare alla Camera entro fine anno un disegno di legge da far poi diventare legge nel 2015.

Un indirizzo verso il quale si è detto disponibile anche Berlusconi; un’apertura recepita non particolarmente bene dal suo elettorato.

Gente che in preda ad una straordinaria (in senso quantitativo) dissennatezza, vittime di immotivati sensi di colpa e schiavi di sciagurate utopie, opera per l’annullamento della nostra identità.

Non possiamo accettarlo.

Luca Zampini

NO IUS SOLI_L'uomo non è merce delocalizzabile

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