IL QUATTRINO FA “CANTARE” L’ACCOGLIENZA

Verona, 26 maggio 2021

Non vi è proverbio più azzeccato sulle notizie riguardanti bandi per accoglienza o “ricollocamento” di richiedenti asilo da parte della Prefettura di Verona, ma anche di molte altre sul territorio regionale e nazionale.

Gli addetti spiegano, a noi ignoranti, che avvicinandosi la scadenza della gara biennale per il collocamento dei migranti, prassi vuole che si rinnovino i bandi per 1200 posti (ultimo dato, 1700 circa erano lo scorso anno, 1900 circa due anni fa) a Verona.

I professionisti dell’accoglienza – coordinamento degli enti gestori in primis – ci “tranquillizzano”, noi capre allarmiste che non sappiam fare di conto, che i numeri degli stranieri accolti è in «costante calo» (basterebbe andare dietro mica di tanto a consultar tabelle, statistiche e numeri, quelli ufficiali, per sgretolare quel lapidario «costante calo»; basterebbe poi osservare le recenti tendenze di crescita dei nuovi arrivi rispetto agli ultimi anni per mettere in seria discussione la sicumera di chi nell’accoglienza ha forti interessi quando afferma «Crediamo sia evidente, da questi dati, che la prefettura e il ministero non prevedano nessun massiccio arrivo sulla nostra provincia».

A beneficio di chi sarebbe la risistemazione?

Sicuramente dei tanti richiedenti asilo sparsi sul territorio veronese da oltre 2 anni.

Ma noi poveri esponenti del popolaccio più becero, retrivo e ignorante – quello che gli amministratori del fatiscente condominio Italia vorrebbero in perenne silente sudditanza, rassegnato e fatalista – ci vediamo però anche altro: una allettante occasione di profitto per chi dell’accoglienza ha fatto la sua gallina dalle uova d’oro. Perché di sicuro loro, i professionisti dell’accoglienza, i conti li sanno fare bene.

I conti, appunto…

Stanziamento della «GARA ACCORDO QUADRO SERVIZIO ACCOGLIENZA 950 CITTADINI STRANIERI RICHIEDENTI PROTEZIONE INTERNAZIONALE IN CENTRI COSTITUITI DA SINGOLE UNITÀ ABITATIVE – 950 posti in centri costituiti da singole unità abitative con capacità recettiva fino ad un massimo di 50 posti complessivi» è pari a 33.302.717,40 euro; i quali vanno ad aggiungersi alla «GARA ACCORDO QUADRO SERVIZIO ACCOGLIENZA 150 CITTADINI STRANIERI RICHIEDENTI PROTEZIONE INTERNAZIONALE IN CENTRI COLLETTIVI CON CAPACITÀ RICETTIVA MASSIMA DI 50 POSTI – 150 posti in centri di accoglienza collettivi con capacità ricettiva massima di 50 posti», pari a 6.149.172,00 euro.

E ancora.

«GARA ACCORDO QUADRO SERVIZIO ACCOGLIENZA 100 CITTADINI STRANIERI RICHIEDENTI PROTEZIONE INTERNAZIONALE IN CENTRI COLLETTIVI CON CAPACITÀ RECETTIVA COMPRESA TRA 51 E 100 POSTI – 100 posti in centri collettivi messi a disposizione del concorrente con capacità recettiva compresa tra 51 e 100 posti» pari a 4.060.524,40 euro.

Dati, questi, che potrete trovare sul sito della Prefettura di Verona.

Possiamo chiederci e chiedere, a questo punto, come mai dopo anni di permanenza senza titoli certi sul nostro territorio ci siano ancora così tante persone il cui status non è stato chiarito? Da quando è esplosa la questione immigratoria quali serie misure hanno messo in campo i governi (si fa per dire…) succedutisi nel tempo in materia di prevenzione, contrasto, respingimenti, relazioni internazionali, accordi bilaterali, presenza militare nelle aree critiche e strategiche?

Che gli stranieri aventi realmente le carte in regola come richiedenti asilo, alla fine, rappresentino una percentuale assolutamente minoritaria tra tutti i clandestini che arrivano qui da noi, non è una invenzione nostra, lo certificano da anni a questa parte le cifre ufficiali.

Possiamo, oggi, non pensare che le priorità, dopo oltre un anno di perdurante emergenza sanitaria e annessa crisi sociale ed economica, di districarsi tra misure spesso incomprensibili, paradossali, schizofreniche e restrizioni varie che hanno per nulla migliorato la vita al cittadino del ceto medio-basso (e di alcune categorie economiche in particolare), con oneri e doveri da compiere senza sè e senza ma, siano altre?

Oppure ci sono emergenze ed “emergenze”?

Perché tanta polemica è scaturita da questa annunciata “ricollocazione?

Semplicemente perché, di fatto, lo Stato e i suoi apparati hanno purtroppo, e per l’ennesima volta, lasciato soli quelli che, come detto prima, con oneri e doveri contribuiscono al mantenimento dello stesso, vedendosi però a loro volta abbandonati, anche nel bel mezzo di una crisi economica e sociale devastante.

Forse pensare che l’utilizzo di questi denari per poter contribuire al sostegno e alla ripresa di determinati comparti produttivi e categorie economiche alla canna del gas è cosa malsana? Delirante? Ebbene la rivendichiamo!

Investire sui territori, sulla natalità (reale e drammatica emergenza nell’inverno demografico che stiamo attraversando che qualche apprendista stregone dell’ingegneria sociale vorrebbe risolvere con la sostituzione etnica…) non rappresentano priorità da inserire nell’agenda politica?

Perché la regione Veneto ha aperto un bando il 18/05/2021 per 500 richiedenti asilo?

Sappiamo che le nostre domande non riceveranno risposta, tanto sui milioni stanziati quanto sui “nuovi arrivi”, sia sul fatto dei milioni di euro, ma anche su una presa di posizione sul fattore “nuovi arrivi”, perché quelli che dovrebbero avere una collocazione degna di una Nazione che tale possa definirsi, sono in realtà i suoi cittadini vittime di una penalizzazione senza precedenti.

Giamma

Progetto Nazionale – Verona

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