PESSIMI ESEMPI ALIMENTANO IL DESERTO ESISTENZIALE

1 giugno 2021

Viviamo in una società malsana, priva di punti di riferimento forti, dove la mancanza di una interiorità, di una spiritualità, alimentano il vuoto che la contraddistingue.

Consumismo sfrenato e mercificazione di ogni cosa e di ogni aspetto dell’esistenza.

È il deserto che avanza fuori e dentro di noi. Deserto etico, deserto di principi.

Perduto il rispetto per il sacro – indipendentemente dalla fede con cui lo si declini – che non sappiamo più cogliere e riconoscere.

Il crescente diffondersi dei fanatici deliri di cancellazione della cultura, della tradizione e dell’identità, svuota ulteriormente una comunità che già da tempo ha perso l’orientamento.

Si accetta e si alimenta qualunque volgarità in nome di non si sa bene quale “tolleranza” e quale “libertà” che si concepisce solo come slegata dai doveri e dalle responsabilità.

Nel paese in cui vivo, recentemente alcune adolescenti sono entrate nel Santuario della Madonna della Salute rovinando la corona della statua e lasciando disegni osceni su un cartellone in chiesa.

Nelle scorse settimane altri fatti ci hanno fatto riflettere.

Relativamente all’incidente alla funivia del Mottarone, sono stati contestati agli indagati fatti di “straordinaria gravità” per la loro “deliberata volontà” di bloccare i freni di emergenza “per ragioni di carattere economico e in assoluto spregio delle più basilari regole di sicurezza”.

Un gesto “consapevole”, per ovviare ai problemi tecnici della funivia ed evitarne lo stop.

Quattordici persone sono morte…

Altra notizia emblematica e angosciante è quella dei “fanghi tossici” spacciati per fertilizzanti, sversati anche nei campi del Basso Veronese.

Pure in questo caso, alla luce di alcune intercettazioni rese pubbliche, vi era la consapevolezza, da parte dei responsabili, di quanto stavano facendo: “…chissà il bambino che mangia la pannocchia di mais cresciuto sui fanghi”.

Fanghi che stando all’accusa non venivano lavorati a norma di legge, risparmiando così una montagna di soldi.

Questi solo alcuni esempi a sostegno della presente amara riflessione.

Una domanda che tutti noi, credo, ci dovremo porre, è: quale futuro possiamo costruire con gli esempi che oramai, quasi quotidianamente, offriamo alle nuove generazioni?

Di questo passo il destino sembra irrimediabilmente avviato verso un modello di “umanità artificiale”, totalitariamente mercificata.

È il momento di riscoprire la propria autentica natura di Uomo e di Donna, riappropriandosi della propria vita, del proprio tempo e dei propri spazi, per poter perseguire degli scopi più alti e più nobili, tesi all’elevazione dello spirito e dell’anima.

Darsi una forma e mantenersi saldi nel regno dell’informe che avanza.

Volare alto si può, si deve. Coraggio!

Mattia Lorenzetti

Progetto Nazionale – Legnago

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