TRA I PRESUNTI PROFUGHI, LA STRAGRANDE MAGGIORANZA È COSTITUITA DA MASCHI

Qualche giorno fa mi era capitato di commentare un articolo apparso sul giornale L’Arena che raccontava della storia personale di un “profugo” più fortunato di altri, il giovane Sheik Sibi proveniente dal Gambia.

Il suo profilo personale mi pareva interessante perché poteva essere preso ad esempio di tanti altri come lui, nell’incessante arrivo di profughi in Italia; giovane, maschio, forte e in buona salute, proviene da un luogo dell’Africa che non sarà certo il paradiso terrestre, dove i problemi gravi abbondano, ma dove non si ha notizia di guerre.

A conferma di questa “anomalia diffusa” tra i presunti profughi, giusto per meglio fissare questo aspetto particolarmente significativo, cito un riferimento statistico proveniente dal Pew Research (pensatoio statunitense che fornisce dati e informazioni sugli andamenti demografici e sociali del pianeta); la suddetta organizzazione, sulla scorta di dati raccolti da Eurostat ha elaborato un interessante resoconto per quanto riguarda i richiedenti asilo giunti in Europa nel 2015 (1,3 milioni di richieste d’asilo), da cui emerge una preponderanza del sesso maschile pari al 73%. In Paesi dove la guerra è realmente e drammaticamente combattuta (Siria e Iraq in primis) la percentuale si attesta sul 71% per i siriani e sul 75% per gli iracheni.

E il Gambia? Per quanto concerne i Paesi non in guerra, come il Gambia appunto, le “risorse” di sesso maschile arrivano al 97%!

Dovrebbe essere oggetto di maggior riflessione e dibattito politico il fatto oggettivo che i soggetti corrispondenti ai profili più deboli in scenari di guerra, come donne, bambini e anziani, siano in realtà una percentuale davvero insignificante…

Sono i maschi tra i 18 e i 34 anni quelli che maggiormente scappano da zone dove la guerra non c’è! Giovani che sono oggetto – non sempre inconsapevolmente – di dinamiche che sfruttano i nostri errori e le nostre debolezze; dinamiche attorno alle quali insistono cospicui interessi economici e finalità assai speso poco nobili.

Luca Zampini – Coordinatore provinciale Progetto Nazionale

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