SULLA VETTA EUROPA

Gli Sherpa sono un gruppo etnico originario del Tibet che si è riversato nella regione del Khumbu (regione dell’Everest); un popolo dalle tradizioni e dalla cultura ben radicati ed ancor oggi difese nonostante i profondi cambiamenti subiti dalla regione a causa del business legato alle spedizioni alpinistiche d’alta quota.

Sherpa è anche, per l’appunto, il nome che viene associato alle guide ed ai portatori di alta quota di tali spedizioni – pratica non originaria del gruppo etnico, ma sviluppatasi successivamente per necessità – durante le quali oltre a trasportare i carichi più pesanti, grazie alla loro naturale forza nonostante la non rilevante prestanza fisica, hanno la capacità e saggezza di valutare se i percorsi possano garantire sicurezza per gli escursionisti a differenza dei quali, osservando i segnali della natura capiscono quando è il momento di fermarsi e tornare indietro nel rispetto di quella montagna che potrebbe significare la morte per se stessi e per gli alpinisti a loro affidati.

Negli ultimi anni, mi sfugge a quale titolo, il termine Sherpa è stato attribuito ai 28 Grandi d’Europa. La notte tra il 26 ed il 27 di giugno si è tenuta la riunione sherpa per discutere il tema di una maggiore flessibilità.

Fa sorridere quella parte del discorso di Renzi al Parlamento Europeo che così recita:

«Rappresento un paese fondatore, noi italiani siamo tra quelli che danno di più di ciò che prendono. Prima di tutto dobbiamo chiedere a noi la forza di cambiare se dobbiamo essere credibili. L’Italia viene qui a dire che per prima ha voglia di cambiare e lo dice con il coraggio e l’orgoglio di rappresentare l’Europa. Noi vogliamo rispettare le regole, c’è la stabilità ma c’è anche la crescita. Senza crescita non c’è futuro. Non chiediamo un giudizio sul passato, ci interessa cominciare il futuro. Noi siamo una comunità, non un’espressione geografica».

Divertiamoci con l’analisi logica del testo

Rappresento un paese fondatore: complemento “partitivo”.

Noi italiani siamo tra quelli che danno più di ciò che prendono: complemento di tempo continuato.

Prima di tutto dobbiamo chiedere a noi la forza di cambiare se dobbiamo essere credibili: complemento di fine e/o di mezzo.

L’Italia viene qui a dire che per prima ha voglia di cambiare e lo dice con il coraggio e l’orgoglio di rappresentare l’Europa: complemento di moto a luogo.

Non siamo una comunità. Eh certo, siamo un centro accoglienza… : complemento di stato in luogo

Non un’espressione geografica. Infatti, una meta geografica… : complemento di moto a luogo.

Noi vogliamo rispettare le regole, c’è la stabilità ma c’è anche la crescita. Senza crescita non c’è futuro. Non chiediamo un giudizio sul passato, ci interessa cominciare il futuro: complemento di modo o maniera.

Infatti gli fu imputato quel danno erariale per 816mila euro per 4 presunti direttori generali pagati come manager privati e per il quale dovrà/dovrebbe rispondere il 24 settembre prossimo se non fosse che nel testo del decreto legge Madia “misure urgenti per l’efficientamento della pubblica amministrazione e per il sostegno dell’occupazione” è stato abilmente inserito un paragrafo in un articolo che dice: «In ragione della temporaneità e del carattere fiduciario del rapporto di lavoro si prescinde nell’attribuzione degli incarichi dal possesso di specifici titoli di studio o professionali per l’accesso alle corrispondenti qualifiche ed aree di riferimento»…Aperta libera quanto indubbia interpretazione.

Ma non volendo giudicare il passato e volendo cominciare il futuro…non sarà forse opportuno per questi “nostri” Sherpa fermarsi un attimo, osservare gli eventi come fossero i segni della natura, valutare se non sia il caso di fermarsi per meglio mettere in sicurezza i percorsi transitati dai loro popoli come fossero gli alpinisti di cui sono responsabili, ed accertarsi che i sentieri e le vie scelte, anziché condurci a quella ineludibile vetta chiamata Europa, non ci stiano invece portando nella bocca di un vulcano che impaziente attende di inghiottirci tutti?

Barbara Fusini

Everest

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