PATTO DI STABILITÀ: TRA CHIACCHIERE E CORAGGIO

Verona, 26 luglio 2016

Lo scorso giovedì 14/07/16, il consiglio Comunale di Verona ha votato lo sforamento del cosiddetto “Patto di Stabilità”, uno dei tanti vincoli imposti dall’Unione Europea.

Atto coraggioso e dal valore fortemente politico quello della maggioranza di Palazzo Barbieri!

Grazie a questo sforamento di 5 milioni di euro (sui 107 che il comune di Verona deve tenere in cassa senza poterli spendere) si potranno sistemare strade e soprattutto scuole, dando così la priorità alla sicurezza dei nostri figli.

Sicuramente è ancora presto per cantar vittoria, perché a questo forte e chiaro attacco politico ad una certa Europa ed ai suoi burocrati, servirà anche la capacità da parte dei dirigenti e degli uffici competenti di concretizzare in opere fisiche entro il 31/12/2016 quanto la politica ha stabilito.

Buon ulteriore (difficile) lavoro quindi a tutta la Lista Tosi, ed in particolare al suo capogruppo, il nostro camerata Massimo Piubello.

A fronte di questo atto volontario e di assoluta rottura con certi meccanismi, ciò che fa sorridere però è la buffa decisione di TUTTA la minoranza ad esclusione di Marisa Brunelli (UDC) e Luigi Castelletti (Gruppo Misto)!

In politica esistono tre voti: favorevole, contrario, astenuto (un vorrei ma non posso), ma la minoranza di palazzo Barbieri, una parte della quale è di centrodestra (e c’è anche chi si definisce orgogliosamente di destra) ha invece deciso di fuggire dall’aula e non presenziare al voto. Neppure il coraggio di dire NO (lo hanno avuto solo la Brunelli e Castelletti); eppure proprio il coraggio dovrebbe essere una delle cifre distintive della destra, o almeno così si dice autoreferenzialmente da quelle parti…

Non entriamo nei meriti delle decisioni del Partito Democratico (sempre supino agli ordini di Bruxelles) o del Movimento 5 Stelle , tanto bravo sbraitare il suo essere contro il sistema per poi obbedirgli docilmente (il proprietario del vostro partito, il sig. Rothschild può andar fiero di voi!)…entrambi qui non fanno testo.

Ma parliamo di questo cosiddetto centro-destra, asse FI-LEGA-FdI.

Fratelli d’Italia: fa sicuramente notizia le presenza in aula di Ciro Maschio (ancora curiosamente presidente della Commissione consiliare 4^, Politiche per il territorio e la tutela dell’ambiente, seppure passato all’opposizione), non certo il fatto che sia assente ad una votazione (per i più curiosi vi invitiamo a verificare la sua presenza o meno alle votazioni sull’albo pretorio del comune di Verona…assente o presente, il gettone presenza lo prende buono comunque). Consigliamo al consigliere Maschio di rileggersi il programma delle elezioni Europee del 2014 del proprio partito che per comodità riportiamo testualmente: “Fratelli d’Italia chiede una drastica riduzione degli effetti del Patto Europeo di Stabilità e crescita […] Gli enti locali hanno nelle loro casse 17,5 miliardi che non possono utilizzare. Questo divieto, pena pesanti sanzioni, sussiste anche per investimenti necessari, come quelli per combattere il dissesto idrogeologico, per prevenire i disastri causati dagli eventi sismici, per restaurare i beni culturali e per garantire sicurezza negli edifici pubblici come le scuole”…

Rimandato a settembre!

Lega Nord: dopo la secessione, l’autonomia, il federalismo, il No-Euro, un paio di settimane fa, cavalcando l’onda proveniente dal Regno Unito, conia un nuovo – l’ennesimo – termine: il VENEXIT, che auspica un’uscita del Veneto dall’Unione Europea. Alla prova del 9 però, andare contro i diktat dell’Unione Europea, oltre ad un emendamento presentato dal Presidente del Consiglio Luca Zanotto (che non ha il coraggio di votarsi) non si va…

Anche qui è curioso osservare che Zanotto, pure lui divenuto strada facendo “oppositore” dell’attuale amministrazione, ricopre ancora l’importante ruolo (ottenuto coi voti della maggioranza) di presidente del Consiglio comunale.

Voto 10…agli slogans!

Forza Italia: si chiama così o si tratta dell’associazione “Battiti”? Non lo sappiamo, non abbiamo ancora capito bene…di sicuro tra i fratelli Giorgetti, Massimo ed Alberto, e questa formazione rappresentata in Comune da Daniele Polato non pare scorrere buon sangue: «C’è perfino chi era di An adesso fa le foto con Salvini» il caustico commento di Alberto Giorgetti apparso di recente su L’Arena del 11/07/16 e riferito molto probabilmente a Federico Sboarina, presidente di “Battiti”; oltre alle numerose sparate da parte del Presidente della Provincia Antonio Pastorello in merito alla volontà di sforare il patto di stabilità, al momento di poterlo concretizzare in Comune, magari destinando parte di questi soldi dei veronesi indicando altre emergenze grazie alla sensibilità e all’attenzione che Daniele ha sempre dimostrato, si è preferito invece celarsi dietro alla giurisprudenza: «In base a sentenze della Corte dei Conti ci sono i presupposti per la declamazione del danno erariale e di ciò risponderanno anche i consiglieri che rimarranno in aula»…Paura?

Ha ragione Daniele Polato, il rischio per chi ha fatto questa scelta c’è; ma è proprio il rischio che traccia il solco tra chi decide di fare politica e chi sceglie di fare il burocrate.

Senza voto…

Quella parte di centrodestra che in comune a Verona siede tra i banchi dell’opposizione è lo stesso centrodestra sempre pronto ad imputare a Tosi e ai suoi alleati incoerenza e mancanza di linearità (se non di peggio): meglio farebbe; quel centrodestra, a guardare al proprio interno, le rogne da grattarsi non mancano, e la linearità da quelle parti pare proprio non esser di casa.

“Se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla, o non vale nulla lui” (Ezra Pound)

Coordinamento Provinciale – Progetto Nazionale Verona

Patto di stabilità_Il Consiglio approva lo sfondamento_L'Arena_22-07-2016_pagina 22

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